A ciascuno la sua dieta
Ogni persona è unica e per questo ha esigenze e necessità specifiche anche dal punto di vista nutrizionale. Ci sono persone che pur alimentandosi abbondantemente ed in modo non del tutto equilibrato riescono a mantenere costante il loro peso corporeo. Altre persone, pur seguendo un’alimentazione relativamente sana, fanno invece fatica a restare in forma. Perché? Ci sono molti fattori che possono influire su questo. Alcuni di questi fattori sono noti da tempo (es. età, livello di attività fisica, presenza di squilibri biochimici e metabolici che possono rendere più difficile il dimagrimento…), altri meno conosciuti ai non addetti ai lavori, tra i quali il microbiota intestinale, in poche parole la tipologia dei batteri che ospitiamo nel nostro intestino.
Per questo motivo credo che nell’elaborazione di un piano nutrizionale occorra mettere la singola persona al centro e svincolarsi dal vecchio approccio puramente ipocalorico che conta solo le calorie. E’ importante, anzi imprescindibile mirare ad aspetti fondamentali quali la scelta di alimenti di qualità e con precise caratteristiche nutrizionali, che possano favorire lo sviluppo di una buona flora batterica intestinale (microbiota) ed al tempo stesso fornirci tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. E’ anche fondamentale imparare ad abbinare gli alimenti nel modo giusto per trarne il massimo beneficio ottenendo pasti con apporti equilibrati ed il giusto carico glicemico.
Per i motivi che ho descritto e per altri (che sarebbe lungo descrivere) non credo nelle diete standard applicabili a chiunque.
Molte diete di moda promettono di far perdere peso rapidamente e senza rinunce ma quanto sono efficaci? Quanto sono sicure?
Nella migliore delle ipotesi la dieta sbagliata può essere inefficace ma ricordiamoci che può anche avere effetti negativi, causando squilibri potenzialmente pericolosi per la salute. Inoltre, non è detto che perdita di peso sia uguale a perdita di grasso. Se la dieta non è ben bilanciata, è possibile che si perda più muscolo che grasso modificando in peggio la composizione corporea. Quando questo accade il nostro metabolismo diventa più lento e ci predisponiamo ad un rapido recupero del peso (più gli interessi) una volta finita la dieta. Il non affidarsi a diete fai da te, a diete da rivista o a diete elaborate per altre persone è ancora più importante per chi soffre di qualche patologia. In questo caso la dieta sbagliata potrebbe avere effetti ancor più dannosi per la salute.
La personalizzazione è il perno del mio metodo di lavoro. Non consegno piani nutrizionali “preconfezionati” ma concordo la dieta con la persona che ho davanti dopo un lungo colloquio in cui si riserva ampio spazio all’ascolto e dopo aver ultimato la valutazione nutrizionale.
Il colloquio è mirato a conoscere le specificità della persona (stile di vita, abitudini e preferenze alimentari, alimenti graditi e sgraditi, orari dei pasti dettati da turni di lavoro, possibilità o meno di cucinare i propri pasti, possibilità di mangiare al lavoro il cibo cucinato a casa o necessità di mangiare fuori casa…). Per definire al meglio le necessità della persona al primo appuntamento è di fondamentale importanza portare le ultime analisi del sangue e le diagnosi mediche di patologie eventualmente presenti.
Per completare la valutazione dello stato di nutrizione, oltre alla bilancia ed al metro per rilevare il peso, e misurare rispettivamente statura e circonferenze (es. vita, addome, braccio…), mi avvalgo del Bioimpedenziometro (strumento BIA 101 Akern) per valutare lo stato di idratazione e stimare i kg di massa grassa, massa magra, massa metabolicamente attiva ed altri parametri (es. stima del metabolismo basale) nonché dell’Adipometro Hosand per misurare il grasso sottocutaneo in determinati punti (es. addome).
L’educazione alimentare è un fondamento del mio metodo. Il mio obiettivo è quello di rendere le persone consapevoli delle proprie scelte alimentari. Perché è meglio scegliere determinati alimenti e non altri? Perché è importante abbinarli in un certo modo? E’ importante che la persona sia resa consapevole di tutto questo. Solo così il piano alimentare può diventare parte di uno stile di vita che la persona sceglie consapevolmente e che riesce a mantenere nel tempo.
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